tutto pronto per il secondo evento “Raccontiamoci. Facciamo rete”

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Visto il grande successo del primo incontro si replica con nuovi collegamenti da tutta italia.

I feedback raccolti nel corso del primo evento intitolato “Raccontiamoci. Facciamo rete” hanno spinto i responsabili dell’associazione “La Macchia” di Sezze a dare seguito all’iniziativa, programmando già un secondo incontro virtuale. L’idea alla base resta quella di un confronto con realtà simili ma collocate all’interno di diversi territori, che in questo momento stanno attraversando una fase complicata a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria. Una serie di punti critici che si cerca di risolvere con suggerimenti e con nuove idee. Non un semplice sfogatoio, però, ma un ragionamento più complesso, che si spera possa portare a importanti forme di collaborazione e, in ultima analisi, anche alla stipula di una vera e propria rete all’interno della quale, ognuno con le proprie competenze e con le proprie caratteristiche, si possano individuare progetti comuni e ragionare sulle esigenze di tutti, ognuno diverso dall’altro sia per indole che per il territorio in cui lavorano. Proprio per questo motivo e, come detto, forti del risultato ottenuto la scorsa settimana in termini di disponibilità e di aiuto concreto alle tante associazioni che hanno aderito, i responsabili dell’associazione “La Macchia”, Gianluca Panecaldo e Pierluigi Polisena, hanno organizzato un secondo evento, che si svolgerà lunedì 7 dicembre a partire dalle 21 sulla piattaforma Google Meet, già utilizzata per realizzare la prima assemblea virtuale. Soddisfazione per questo nuovo progetto è stata espressa proprio dal presidente Panecaldo e dal direttore artistico di Spazio33 Polisena, che hanno spiegato: “Un confronto tra sodalizi associativi in questa fase è fondamentale e la nostra idea di rete si sta concretizzando grazie alla disponibilità di tantissime associazioni che in questo momento trovano enormi difficoltà e cercano di risalire la china. Dal canto nostro – hanno concluso i responsabili dell’associazione di Sezze – ci siamo messi a disposizione nel raccontare le nostre esperienze e per coordinare una serie di interventi che pensiamo possano sostenere questa idea”.